Sbocchi lavorativi giurisprudenza (laurea in legge)

La laurea magistrale a ciclo unico LM-01 conferisce il titolo di dottore in legge e prepara all’esercizio dell’avvocatura e delle altre professioni (una volta passati gli esami di stato e dopo il tirocinio).

Gli indirizzi e gli sbocchi lavorativi sono sia tradizionali, sia moderni.

Cosa fare dunque dopo una laurea in giurisprudenza?

Diventare Avvocato

La professione tradizionale è l’avvocatura: da esercitare in campo penale, civile o amministrativo. L’ambito del diritto civile dà ampie possibilità di specializzazione, si può diventare avvocati esperti nel diritto di famiglia (separazioni, alimenti, affidamento, successioni) oppure nella privacy (internet, le nuove forme di comunicazione).

Una specializzazione in diritto amministrativo per lavorare a fianco delle imprese o delle pubbliche amministrazioni per ricorsi, pareri, consigli può essere molto soddisfacente.

Si può avere uno sbocco internazionale con la specializzazione in contratti e relazioni commerciali tra imprese o enti, oppure lavorare nell’ambito del diritto comunitario e delle organizzazioni internazionali.

Nel campo penale, la figura dell’avvocato ha un ruolo delicato, di garanzia e tutela dei diritti del cittadino di fronte alla legge. Da quando è stato inserito il modello accusatorio, con la riforma del diritto processuale penale del 1988, l’avvocato svolge un ruolo attivo nelle indagini.

Si diventa avvocati dopo aver passato l’esame di stato, preceduto dal tirocinio presso uno studio legale (o dalla frequentazione con profitto della Scuola di Specializzazione Legale), che si svolge nel “foro” di residenza del praticante.

Se la difficoltà del corso di laurea è soggettiva, l’esame di stato invece è straordinariamente complesso e difficile.

Forse ciò dipende dal numero molto elevato di avvocati iscritti all’albo, in ogni caso è una prova molto selettiva.

È difficile passarlo al primo colpo e spesso si impiegano anni di studio e di sacrifici, da combinare con la pratica in studio. L’esame prevede la redazione di un parere motivato, sia penale, sia civile, e la redazione di un atto giudiziario.

Passato lo scritto si può accedere alla prova orale: si discutono delle questioni dedicate ad almeno 5 materie scelte in un vasto campo delle materie tipiche della laurea in giurisprudenza.

Si fanno domande anche sulla deontologia e sulla pratica forense. I risultati arrivano dopo alcuni mesi.

Una volta che si è ottenuto il certificato per l’iscrizione all’albo, si presta giuramento secondo i riti solenni previsti dal codice deontologico e si può iniziare la libera professione, aprendo una partita IVA e adempiendo agli obblighi fiscali e amministrativi (iscrizione alla cassa forense, domiciliazione dello studio, et cet).

Da avvocato puoi lavorare anche come dipendente di studi legali, enti, amministrazioni e società.

Comunque non sono pochi quelli che, con una laurea in mano, dicono “dopo giurisprudenza non voglio fare l’avvocato”. E allora vediamo le altre professioni.

Diventare Notaio

Tra i lavori che si possono fare da laureato in giurisprudenza c’è il notaio. Una professione prestigiosa che per certi versi viene ritenuta superata in quanto trova la sua origine nei vecchi stati centralizzati, nei quali era necessario un continuo controllo delle proprietà effettuato mediante atto pubblico.

Come l’avvocatura il notariato richiede il superamento di un esame di stato, ma il numero dei notai è sostanzialmente “chiuso” e predeterminato secondo criteri demografici. La professione è tra le più pagate, ma è veramente difficile diventarlo in quanto la disponibilità di posti dipende da un concorso pubblico.

Entrare in magistratura (giudice o pubblico ministero)

La magistratura non è una professione autonoma, in quanto i magistrati sono dipendenti del ministero di grazia e giustizia. Per accedere non basta la laurea in giurisprudenza, ma bisogna frequentare anche la Scuola di Specializzazione per le professioni legali (che nel caso dell’avvocatura sostituisce il tirocinio) oppure specializzarsi in altro modo.

Vedi qui: Il percorso di studi per diventare magistrato.

La prova scritta è divisa in tre atti e il candidato deve dimostrare la conoscenza su una serie di materie fondamentali prima di passare all’orale.

Il giudice e il pubblico ministero esercitano la giustizia per conto dello stato, devono essere pertanto molto preparati e non incorrere in errori che potrebbero avere pesanti conseguenze sul destino dei cittadini.

A differenza dell’avvocatura, il tirocinio si fa dopo aver passato il concorso, facendo ciò che un tempo era definito uditore giudiziario, oggi chiamato MOT (magistrato ordinario tirocinante). Il tirocinio viene pagato. In seguito – se idonei – si diventa magistrato, inquirente o giudicante.

Gli sbocchi alternativi: trovare lavoro da laureato in legge

La preparazione in diritto dà indubbiamente delle opportunità che altre lauree non possiedono. Sia come libero professionista, sia come dipendente della pubblica amministrazione o del settore privato.

Se dopo giurisprudenza non vuoi fare l’avvocato o proseguire gli studi per fare un’altra professione legale, hai comunque valide alternative, dato l’ampio spettro della preparazione, che dà accesso a parecchi concorsi (nel campo pubblico) e opportunità in quello privato. I lavori che si possono fare sono tanti.

Consulente del lavoro

Si occupa di gestire tutti i contratti lavorativi, all’interno di un’azienda, nonché di curare gli aspetti fiscali e contributivi. Il consulente del lavoro può fornire pareri in qualità di perito e lavorare come professionista occupandosi di aziende e privati.

Diplomatico

Professione delicata che consente di viaggiare, vi si accede tramite concorso e si deve essere in possesso di una laurea, tra cui quella in giurisprudenza. Necessaria la conoscenza di due lingue straniere.

Funzionario (dirigente o impiegato) PA

La laurea costituisce spesso motivo preferenziale e indispensabile per poter partecipare a determinati concorsi nell’ambito della pubblica amministrazione.

Impiegato assicurazioni e banche

Come impiegato e per fare carriera all’interno di questi settori come dirigenti (ben pagati).

Commissario di polizia di stato

Si possono fare concorsi per diventare commissario di polizia.

Insegnamento

La laurea in giurisprudenza, vecchio e nuovo ordinamento, dà diritto – con delle integrazioni – all’insegnamento.

La classe di concorso nella quale è inquadrata è la A-46, categoria delle scienze giuridiche.

Il percorso di laurea deve aver previsto economia politica, economia aziendale, politica economica, statistica.

Si può insegnare “diritto ed economia” nei bienni del liceo e degli istituti tecnici.

Diritto negli istituti tecnici, sia nel biennio, sia nel quinto anno.

È previsto di poter insegnare materie come “Economia Politica”, “Diritto e legislazione turistica”, “diritto e legislazione socio-sanitaria”, “diritto e pratica commerciale” in istituti tecnici e professionali.

Deve essere comunque fatta una valutazione corretta dei crediti formativi raggiunti per verificare se è necessaria qualche integrazione.

Differenza tra avvocato e Dottore in Legge

“Dottore in legge” si riferisce generalmente a una persona che ha conseguito una laurea magistrale in giurisprudenza. Tuttavia, detenere il titolo di “dottore in legge” non conferisce automaticamente il diritto di praticare la professione legale o di esercitare come avvocato, per la quale serve uno specifico percorso (praticantato o scuola di specializzazione delle professioni legali + superamento dell’esame di stato).

Quali materie si studiano in Giurisprudenza: gli esami

Giurisprudenza, a differenza di corsi di studio scientifici, ha un percorso di laurea meno intenso, tanto che nel vecchio ordinamento si prevedeva un piano di studi quadriennale.

Quattro anni è tuttora la base per diventare magistrato, pertanto il percorso migliore è la laurea magistrale a ciclo unico della durata di 5 anni, dal punto di vista lavorativo.

Le materie che si studiano sono comunque dense, importanti, affascinanti e offrono una base di orientamento piuttosto interessante, che può aiutare a riconoscere la propria passione al momento di entrare nel mondo del lavoro. Soprattutto per tutti quegli studenti che vogliono svolgere le professioni legali.

Gli esami hanno un’impronta storica e di definizione del quadro nei primi anni, per poi andare nel profondo negli ultimi anni, per avvicinarsi sia alle professioni forensi, sia alla conoscenza della macchina della giustizia, dei suoi organi, di come decidono e funzionano.

Il substrato legale è sempre presente: fin dal primo anno, infatti, il codice civile – il corpus di base del diritto privato – diventa un fedele compagno di studi. Verrà poi affiancato dal codice penale e dai codici di procedura penale e civile.

Cosa si studia in giurisprudenza

Istituzioni di diritto romano: le basi per capire il diritto romano dal quale deriva il diritto comune poi applicato in molti stati. Dallo studio delle XII tavole ai rapporti di proprietà e di famiglia regolati da raccolte come il Corpus Juris Civilis.

Diritto Privato: si studiano le istituzioni del diritto privato, le fonti della normazione, i principali rapporti tra persone giuridiche.

Filosofia del diritto: si studia l’evoluzione del diritto da una prospettiva storico-filosofica, per conoscere il valore morale della legge e dei suoi connotati.

Diritto Costituzionale: la base del diritto pubblico per eccellenza, riguarda i poteri e gli organi della repubblica, affrontati in modo analitico.

Storia del diritto romano: l’evoluzione del diritto romano, anche in ambito pubblico, durante una fase storica che arriva fin quasi al medioevo. Si studiano le magistrature romane e i rapporti tra istituzioni pubbliche, private e religiose (rapporto tra ius e fas). Chi scrive si è laureato con una tesi in questa affascinante materia.

Diritto Internazionale: le fonti del diritto tra gli stati, le organizzazioni multilaterali, il diritto del mare, le dispute, lo stato di guerra, i trattati internazionali et cet.

Diritto Privato Comparato: come suggerisce il nome si studiano le differenze e le similitudini tra istituzioni di diritto privato di vari paesi.

Diritto Pubblico Comparato: come nel caso precedente, si studiano le differenze e le somiglianze tra istituzioni pubbliche e poteri statuali negli altri paesi.

Diritto del lavoro: le norme contrattuali che regolano il rapporto di lavoro, le norme di diritto sindacale.

Diritto Penale: come suggerisce il nome, si studiano i reati e le pene.

Diritto medievale e moderno (storia): la continuazione ideale di storia del diritto romano, con fondamenti di diritto comune.

Economia (Politica, Aziendale, diritto Bancario): si studiano le istituzioni di diritto privato e pubblico che regolano l’economia, nel rapporto tra privati e pubblico, nonché il fondamento del mercato (valuta, domanda e offerta) e degli attori che lo compongono.

Diritto comunitario dell’Unione Europea: si studiano le istituzioni e le norme che regolano il funzionamento dell’Unione Europea e come viene percepito a livello nazionale.

Diritto Civile: focus molto dettagliato sui negozi giuridici tra privati, come il contratto, la proprietà, il diritto di famiglia e le norme che lo regolano e le violazioni dello stesso.

Diritto Processuale Civile: noto come procedura civile, famoso anche per essere al top nel grado di difficoltà, propone lo studio approfondito del procedimento civile, gli organi e le norme che lo regolano.

Diritto Ecclesiastico e/o Diritto Canonico: le norme che regolano i rapporti tra stato e organismi religiosi, nonché le regole che presiedono al funzionamento degli stessi, con un focus storico (canone).

Diritto commerciale: come suggerisce il nome tratta il commercio, ma in senso lato riguardando alcune figure previste dalla Carta Costituzionale, come l’impresa e la società e tutte le attività di impresa in generale. È un approfondimento del diritto privato, dove vi è un capitolo proprio dedicato all’impresa.

Diritto della navigazione: focus sul diritto del mare, del commercio marittimo e aereo e del rapporto tra figure giuridiche riguardanti lo sfruttamento del mare per attività commerciali e politiche.

Diritto Amministrativo: studia le funzioni e i poteri della Pubblica Amministrazione a ogni livello, gli enti e le istituzioni.

Diritto Tributario: studia i rapporti tra privati e stato riguardanti l’imposizione fiscale, con un focus sulle imposte e le tasse, sia come inquadramento normativo, sia come applicazione pratica.

Giustizia Costituzionale: studia l’iter processuale in relazione alle competenze tra vari organi dello stato, a ogni livello.

Giustizia amministrativa: riguarda le norme che regolano il processo amministrativo e i rispettivi organi, come il Consiglio di Stato e il TAR.

Mediazione e Conciliazione: studia l’istituto della mediazione e conciliazione in ambito civile.

Diritto Processuale Penale: detto anche procedura penale, riguarda gli organi, i poteri e le regole del procedimento penale.

Lingue straniere e altre attività formative.

Quanto è difficile studiare Giurisprudenza?

A differenza di quello che si sente dire in giro, Giurisprudenza non è un corso di studi dove bisogna studiare a memoria.

In alcuni casi sarà necessario imparare alcuni articoli a memoria, ma nella pratica del lavoro i codici saranno sempre a portata di mano.

È uno studio sistematico, per cui bisogna entrare nella logica e nello schema. Una volta che si capisce questo, risulta anche più facile capire i meccanismi e non fare errori, che nello studio delle leggi appaiono subito marchiani (una contraddizione logica nelle leggi, di fatto, non è mai ammessa).

Andando avanti negli anni è più dura in quanto si entra nello schema, nella sistematica. Tutto ciò che studi all’inizio, che sembra teorico, trova sistemazione nella pratica. Ed effettivamente gli esami di procedura sono difficili da passare senza uno studio di alto livello, così come sono tosti diritto commerciale e amministrativo.

Come sapere se si è portati per giurisprudenza?

Molto dipende dalla passione con la quale si vorrebbe svolgere una delle professioni legate a questo corso di laurea.

Se vuoi diventare avvocato devi fartela piacere, non ci sono alternative.

La predisposizione migliore per una materia non esiste in sé, è soggettiva, ma se hai passione per uno studio metodico, analitico, schematico, nel quale tutto sembra comporsi come le tessere di un puzzle, allora probabilmente sei portato o portata per studiare leggi.

5 commenti su “Sbocchi lavorativi giurisprudenza (laurea in legge)”

  1. Attualmente o meglio in previsione dell’iscrizione il prossimo anno (2020-21), il ciclo 3+2 per giurisprudenza non esiste piu’ giusto?
    io vorrei vomunque spezzare il ciclo di studi se possibile fare la triennale classe L-14 e poi continuare con una specialistica in giurisprudenza (anche in atenei diversi). sapete se e’ possibile?
    in alternativa dovrebbe essere possibile iscriversi ad un quarto anno del ciclo unico in giurisprudenza. E’ corretto? non vorrei precludermi la possibilita’ di svolgere la professione forense (il mio sogno anche se so che ormai in molti fanno la fame)
    il titolo del ciclo unico, inoltre, e’ equiparabile ad una laurea magistrale?
    grazie a tutti per la risposta

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    • Sì. Nel mio ateneo esiste la laurea triennale in diritto per le imprese e le istituzioni che una volta completata permette l’accesso a ciclo abbreviato a giurisprudenza. Confrontando i vari insegnamenti che si possono frequentare nella triennale con quelli di giurisprudenza, puoi “giocarti” bene il percorso e concludere comunque in cinque anni. In più, teoricamente la laurea di giurisprudenza dovrebbe consentire l’accesso alle varie professioni. Anche perché gli esami sono praticamente identici. Sono al secondo anno

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  2. Il 27\02 andrò a discutere la tesi di Giurisprudenza ma, a differenza di molti altri io ho 54 anni e, non sarà semplice re-inserirvi nel campo del lavoro.
    Ho lavorato per 30 anni in Fiat e poi sono stato licenziato.
    Vedremo ma, io non mollo.

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    • Caro Giuseppe, leggo solo ora questo tuo messaggio.
      Complimenti per esserti reinventato nel mondo del lavoro, il tuo è un esempio per tutti noi!

      Sei un grandissimo!

      Rispondi

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