Che lavoro fare dopo la laurea triennale in beni culturali

Innanzitutto, il conseguimento della laurea triennale L1 consente di accedere ai corsi magistrali con indirizzi molto interessanti, come Storia dell’Arte, Scienza della Produzione Multimediale, Archeologia.

Dopo la Laurea Magistrale è possibile iscriversi alla Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici.

Operatore di beni culturali

Le conoscenze acquisite danno la possibilità di trovare uno sbocco occupazionale come operatore di beni culturali, e quindi sia come tecnico sia come assistente presso campagne di scavi archeologici, gestione dei siti archeologici, musei ed esposizioni, eventi culturali specifici.

Quando ti laurei in beni culturali ottieni delle conoscenze valide nello studio dell’archeologia, dei reperti di ogni tipo, la capacità di inquadrare e riconoscere gli stessi entro un preciso periodo storico.

Queste conoscenze aiutano nella catalogazione, che è probabilmente la competenza più richiesta dal momento che in Italia i musei hanno ancora difficoltà nel catalogare tutto il materiale, oltre al fatto che basta effettuare uno scavo per rinvenire dei reperti e dei manufatti.

Le conoscenze si allargano in ambito più scientifico, alla conoscenza dei materiali, dell’ambiente e del paesaggio tipico di una zona archeologica o di un periodo storico.

La conoscenza di lingue del passato può aiutare nella catalogazione e nello studio, mentre una lingua moderna in più aiuta per tutto il campo della comunicazione, che viene considerato strategico per prendersi cura del patrimonio artistico.

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Organizzazione eventi culturali

Puoi entrare nell’organizzazione di eventi sia in pianta stabile, sia per singole occasioni, acquisendo comunque un’esperienza da far valere al momento di prestare domanda per dei posti in musei, pinacoteche, biblioteche, mostre permanenti.

Da non sottovalutare tutta l’area turistica legata alla gestione e lo “sfruttamento” in termini economici del nostro enorme patrimonio artistico e culturale.

Imprese turistiche e tutela del patrimonio

Si può quindi lavorare in ambito privato per imprese turistiche, e in ambito pubblico per gli enti che sono direttamente responsabili della tutela dei beni (Soprintendenze e Province) anche in qualità di consulente per la progettazione di eventi.

Gestione e cura degli archivi

A seconda del piano di studio scelto (che rimane molto flessibile) puoi lavorare nel contesto preferito: campo bibliografico, archivistico, musicale, fotografico e audiovisivo. Quindi le opportunità si possono allargare a teatri, enti musicali, aziende di produzione radio e TV ed emittenti (fotografie scavi, reperti, musei, produzione di documentari) in funzione di consulenza artistica o tecnico di laboratorio.

Giornalismo specializzato e content creator

Se la tua passione è forte e senti di possedere delle qualità particolari nella comunicazione, puoi pensare di percorrere la strada dello studio a fini divulgativi, farti strada nel giornalismo, nella produzione di contenuti a tutti i livelli (guide, riviste specializzate, manuali, siti web e canali dedicati).

Puoi lavorare a tutto campo nella promozione di eventi artistici e culturali, che sono sempre più richiesti perché c’è una domanda “turistica” e di “sapere”.

Se prosegui gli studi fino a completare la laurea magistrale, e focalizzandoti in precise aree, puoi ampliare le tue opportunità.

Insegnamento con laurea in beni culturali L-1

Questa laurea è propedeutica alle lauree magistrali presenti nelle varie classi di concorso che permettono di insegnare, una volta terminato il proprio percorso accademico.

Con la triennale L-01 puoi insegnare nelle seguenti classi di concorso, se sono presenti dei criteri molto stringenti relativi al periodo in cui hai preso la laurea (vedi qui).

  • A-12: materie letterarie nelle scuole superiori.
  • A-22: italiano, storia, geografia alle scuole medie.
  • A-23: italiano per stranieri.
  • A-54: storia dell’arte.
  • A-70, A-71, A-73, A-78, A-79, A-80, A-83, A-84, A-85 (italiano o lingua straniera in contesti territoriali particolari).

Perché iscriversi a Beni Culturali

Beni culturali appartiene alla branca degli studi umanistici, e si ricollega ad altri corsi di studio di quest’area (archeologia, storia dell’arte, storia). È chiaro quindi che puoi provare un interesse e una passione per degli studi così rilevanti. Come dimostrano anche i dati di Auditel, i programmi di storia, archeologia, ricostruzione del passato stanno conoscendo un successo senza precedenti. Chi viene dal liceo artistico può trovare qui una naturale collocazione.

La divulgazione di queste materie aiuta a capire che c’è un patrimonio da difendere, ma anche degli studi e delle curiosità da soddisfare.

Se ti piace l’archeologia, la storia, se ti piace l’arte, ma anche fare ricerca, scoprire qualcosa negli archivi, ordinare gli stessi, proteggere i beni artistici in generale, allora questo è il corso di laurea che fa per te.

Un corso come questo può far nascere il desiderio di fare ricerca, di focalizzarsi su un periodo o una località specifici. Può spingere la tua passione fino al punto di farti diventare un punto di riferimento e creare interesse per qualcosa che merita di essere conservato.

Non è quindi una laurea passiva che studia quello che c’è e basta. Ma si proietta nel futuro, creando sempre nuove opportunità.

I corsi di laurea attivi nelle varie università italiana completano l’offerta formativa con partecipazione a scavi archeologici, laboratori multidisciplinari e un’alta flessibilità nella scelta dei piani di studio, per meglio determinare il curriculum da prendere in caso di passaggio alla Laurea Magistrale (esempio: Archeologia LM2, Storia dell’Arte LM89).

Come laurea triennale moderna si presta anche alla conservazione di filmati, opere audiovisive che aiutano nella ricostruzione storica, nella conservazione della memoria.

Si accede di norma attraverso una prova di valutazione TOLC-SU.

Quali materie si studiano?

Ogni università mette a disposizione degli insegnamenti che riguardano un indirizzo tipico del corso di laurea in beni culturali, ci sono differenze nella denominazione. Per esempio in alcune facoltà il focus è sui beni archivistici, in altri casi sull’archeologia vera e propria.

In generale, possiamo dire che si insegnano le seguenti materie con i rispettivi esami espressi in crediti formativi:

  • Archeologia divisa in periodi storici (paleolitico, neolitico, vicino Oriente, arte dell’antica Grecia, arte dell’antica Roma).
  • Archivistica.
  • Studio dei musei, delle esposizioni, funzionalità e pratica della museologia
  • Metodo di ricerca storica e archeologica.
  • Storia dell’arte (con vari indirizzi: epoca moderna, medievale, contemporanea)
  • Storia della Musica.
  • Storia delle arti visive.
  • Storia in generale a partire dalla preistoria (greca, romana, popoli del Medio Oriente, epoca bizantina et cet.).
  • Storia specifica di popoli e aree (dipende da indirizzo culturale della facoltà)
  • Archeologia divisa in periodi storici e aree specifiche (più esami spalmati in più periodi con focus particolari, magari legati al territorio o alla vocazione storica della facoltà).
  • Studio dei manoscritti.
  • Studio delle città, del territorio, del paesaggio
  • Antropologia culturale.
  • Storia delle religioni e delle chiese.
  • Lingua e letteratura di un periodo storico legato alle materie di cui sopra: esempio teatro dell’antica Grecia, lingua e letteratura latina, mitologia classica, lingua e letteratura del medioevo e del periodo bizantino.
  • Lingua e letteratura italiana.
  • Competenze e attività trasversali (scambi culturali, partecipazioni a scavi, ricerche di archivio, cultura di impresa, gestione dei musei, mostre ed esposizioni).
  • Diritto dei beni culturali.

In quali università c’è la facoltà di Beni Culturali?

Data l’importanza del nostro patrimonio artistico e culturale, i corsi sono aperti in tantissime università sparse nel territorio, dando la possibilità a tutti gli studenti di affrontare questo percorso accademico.

I corsi di beni culturali sono attivi in università come quelle di:

  • Roma “La Sapienza”
  • Lecce, del Salento
  • Bologna
  • Firenze
  • Cagliari
  • Catania
  • Sassari
  • Palermo
  • Trento
  • Torino
  • Roma “Tor Vergata”
  • Roma “Tre”
  • L’Aquila
  • Perugia
  • Viterbo, della Tuscia

Con diverse specificazioni sono presenti studi di conservazione dei beni culturali a:

  • Bologna
  • Genova
  • Napoli “L’Orientale”
  • Venezia “Ca’ Foscari”
  • Macerata
  • Napoli Federico II
  • Pavia
  • Rende, della Calabria
  • Foggia
  • Campobasso, del Molise
  • Chieti “Gabriele D’Annunzio”
  • Messina
  • Urbino “Carlo Bo”
  • Salerno
  • Siena
  • Bari
  • Vercelli, del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro”
  • Cassino, del Lazio Meridionale

Verifica sui siti delle rispettive facoltà, questo elenco non è comunque esaustivo. Tieni conto che nelle varie università i corsi possono essere denominati in questo modo:

  • conservazione dei beni culturali
  • valorizzazione dei beni culturali
  • studio e gestione, restauro o tutela
  • beni artistici e musicali, archivistici o librari

In alcuni casi l’indirizzo archeologico può essere prevalente.

Scavi Archeologici Roma

2 commenti su “Che lavoro fare dopo la laurea triennale in beni culturali”

  1. Sono in possesso del diploma triennale in Beni Culturali indirizzo Archeologico. Ho la legge 68, e non riesco a trovare lavoro nel mio ambito. Ho svolto saltuari lavori come segretaria. Cosa devo fare per un lavoro nel mio settore?

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