Differenze tra Illuminismo e Romanticismo, un confronto

Romanticismo e Illuminismo sono dei movimenti culturali, intellettuali e artistici, delle correnti di pensiero, che hanno segnato profondamente l’età moderna e hanno ancora riflessi nell’età contemporanea.

Iniziano in Europa in epoche diverse, ma i loro effetti si propagano nel tempo arrivando a un certo punto a sovrapporsi.

L’era dell’Illuminismo viene spesso associata alle grandi scoperte scientifiche nel campo della fisica, della chimica e alla nuova filosofia idealistica di cui Kant (il massimo filosofo dell’illuminismo tedesco) è anticipatore.

Il Romanticismo viene più associato alla grande poesia, ai romanzi e all’arte pittorica. E naturalmente entrambi sembrano avere in comune i grandi rivolgimenti politici: da una parte la Rivoluzione Francese, dall’altra i moti del 1848 che attraversarono tutta l’Europa. Ma che differenze ci sono tra i due movimenti?

Illuminismo e Romanticismo, la mappa concettuale

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Caratteristiche salienti dell’Illuminismo

Detto anche l’Età dei Lumi o della Ragione, l’Illuminismo si propagò in Europa come un pensiero filosofico moderno, capace di attraversare anche l’Oceano Atlantico e diffondersi in America. Iniziò nel tardo XVII secolo per occupare l’intero secolo XVIII, il secolo della filosofia. Va detto che questo modo di pensare, che appunto sembrava prediligere la ragione rispetto alla fideistica credenza religiosa e superstiziosa, influenzò anche altri campi diventando centrale nella scienza, che avanzò notevolmente.

Le figure prominenti di questo secolo sono senza dubbio i filosofi e letterati Immanuel Kant e Voltaire, che furono in qualche modo responsabili della cattiva e immeritata fama giunta a noi del Medioevo, considerato un lungo periodo oscuro. Essi affermavano che l’ignoranza scientifica a scapito della superstizione, fosse dannosa per la società. Isaac Newton e Cartesio sono i prototipi degli scienziati moderni, che basano le loro scoperte sulla matematica e sulle leggi della fisica, consentendo all’uomo di comprendere il suo posto nel mondo e nell’universo.

Caratteristiche fondamentali del Romanticismo

Il Romanticismo fu un movimento che si focalizzò principalmente sulla soggettività, sull’ispirazione artistica, sulle emozioni esprimendole in forme artistiche come la musica, la pittura, la poesia e i romanzi (l’epoca romantica è quella che finalmente vede l’affermazione del romanzo, come espressione letteraria, anche se la poesia raggiunge il suo apice).

La data di inizio si può far risalire alla seconda metà del secolo XVIII, in pieno Illuminismo, alla vigilia di quel grande rivolgimento politico e simbolico come la Rivoluzione Francese, che diede un colpo definitivo all’Ancien Regime.

Dal punto di vista poetico fu incarnato da personalità passionali, fugaci, spesso contraddistinte da una vita breve e avventurosa come i poeti inglesi Wordsworth, Shelley, Keats e Byron. In Francia la figura centrale fu senza dubbio Victor Hugo, in Germania Goethe, in Italia Ugo Foscolo e Leopardi sono centrali nella produzione poetica, insieme ad Alessandro Manzoni.

Illuminismo e Romanticismo a confronto

L’oggetto principale dell’Illuminismo è la scoperta della conoscenza attraverso l’uso della Ragione. Gli illuministi consideravano l’individuo capace di spieegare i fenomeni del mondo, senza per forza appellarsi alla superstizione o alla religione, che spesso venivano considerate tutt’una. Una grossa differenza, secondo loro, dal Medioevo, contrassegnato dall’eccesso di fede e religione. L’enciclopedia che racchiude le conoscenze umane, come concetto e come opera, è di questo periodo. Non è un caso che la Rivoluzione Francese continua nel solco dell’abolizione dei privilegi ecclesiastici.

Il Romanticismo ha come oggetto la natura e la sua bellezza, le emozioni che essa può trasmettere, le inquietudini. È quindi una interpretazione del mondo che scaturisce dal proprio stato emotivo. Non è un caso che il grande romanzo si sviluppi proprio in quest’epoca. La capacità di raccontare storie che coinvolgono personaggi di tutti i tipi, nobili e popolani, travolti e guidati dalle loro emozioni. Queste spesso si allargano alle ideologie politiche: i grandi moti del 1848 che agitano l’Europa, ma pure il Marxismo, con la sua ideologia ugualitaria, sembra figlio di questa epoca.

Mentre l’Illuminismo “polemizza” soprattutto con il Medioevo, il Romanticismo è una sorta di reazione emotiva, personale all’eccesso di oggettività e ragione dell’Illuminismo. L’Illuminismo è parente stretto della scienza e del metodo scientifico. Cartesio (René Descartes), Newton, Lavoisier sono i nomi più celebrati. Ma importanti filosofi come Hume, Rousseau, Locke, Bacon possono essere associati a questo periodo.

Se l’Illuminismo è legato alla scienza, alla fisica e alla matematica, il Romanticismo invece guarda più all’umanesimo, alle arti, alla musica. Le leggi del mondo non spiegano tutto e il sentimento dell’artista è più importante.

Pensiamo a un grande romanzo gotico come Dr. Frankestein di Mary Shelley che già per come fu concepito, durante una tormenta di neve, racchiude in sé le tipiche atmosfera romantiche: passionali, violente, emotive.

C’è molta differenza con il “Cogito, ergo sum” di Cartesio che definisce al meglio la razionalità tipica dell’Illuminismo. Il termine romanticismo ha ispirato il moderno aggettivo “romantico”, relativo proprio al fatto che è legato a un’atmosfera particolarmente forte, emozionale, scandita da toni appassionati, come è il caso dell’innamoramento, almeno nelle sue fasi iniziali, o della passione politica. 

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