Perché farsi aiutare per fare i compiti è utile

Può far strano al giorno d’oggi pensare che fino a relativamente poco tempo fa, parliamo di appena un secolo, l’istruzione fosse appannaggio di una fetta assai ridotta della società e coloro i quali potevano permettersi di procurarla alla propria famiglia erano senz’alcun dubbio privilegiati rispetto al resto della popolazione.

Oggigiorno, naturalmente, non è più così e la crescita nel panorama globale globale della scuola pubblica, ancora lungi purtroppo dall’essere a disposizione di tutti, ha comunque contribuito ad allargare notevolmente il numero di persone in grado di procurarsi un’istruzione più o meno approfondita, che va profilandosi sempre più come indispensabile per aiutarci ad inserirci nella società tecnico-scientifica in cui viviamo.

Una montagna di sapere

Bisogna notare, a questo proposito, che i passi avanti nello sviluppo compiuti dall’umanità negli ultimi secoli sono numerosi e vari, col risultato di rendere il sapere umano nel suo complesso troppo vasto per poter essere raccolto efficacemente dall’apparato mnemonico dell’essere umano.

Si preferisce dunque, in linea di massima, fornire le basi delle varie scienze ritenute fondamentali alla comprensione del mondo naturale e di quelle prettamente rivolte alla prassi dell’umano vivere in comunità.

Talvolta, tuttavia, ciò può rivelarsi comunque un carico eccessivo per le giovani menti, sempre più pronte a seguire le proprie inclinazioni naturali: ed è in quest’ottica che alla scuola pubblica si è affiancata, andando via via ad accrescersi per importanza e frequenza, l’abitudine di procurarsi un aiuto compiti “esterno”, con l’esplicito scopo di coadiuvare l’apprendimento di quelle materie che magari, per inclinazione personale o oggettiva difficoltà, possono risultare più ostiche per gli studenti di tutto il mondo.

Un aiuto a 360 gradi

Diverse sono ormai le realtà, in Italia e all’estero, che propongono questo tipo di servizio alle famiglie.

Il successo che questa prassi ha ottenuto a livello globale, soprattutto dagli inizi del nuovo millennio, non è passato sotto silenzio, e anzi ha portato alla luce, oltre all’ovvia (quanto ignorata in passato) difficoltà nell’incamerare una quantità di conoscenza superiore alle capacità del cervello umano, quella, di recente giunta alla ribalta dell’attenzione dei professionisti dell’educazione, di trovare un metodo di studio non solo efficace e funzionale, ma che si adatti a quelle che sono le personali capacità e doti dei singoli studenti.

Se da un lato, chiaramente, un simile obiettivo è di difficile raggiungimento per la scuola pubblica, a causa dell’assai elevato numero di studenti che ha in carico, dall’altro la sua importanza non può essere ignorata nell’odierno panorama educativo.

Ecco dunque che le figure professionali dei tutor, ovvero figure specializzate in questa particolare declinazione dell’insegnamento, assumono un’importanza senza precedenti, non limitandosi esclusivamente ad approfondire le conoscenze specifiche degli studenti, ma curandone soprattutto le modalità di studio e l’ottimizzazione del lavoro, compatibilmente con le personali capacità individuali degli studenti stessi.

Falsi miti, conoscenze reali

Un altro ostacolo che in passato si è posto, soprattutto in Italia, all’ingresso della pratica dell’aiuto compiti nella cosiddetta “normalità”, è quello della vergogna.

Genitori e studenti hanno a lungo, erroneamente, ritenuto che fosse in qualche modo uno smacco quello di necessitare un aiuto extra-scolastico: al contrario, oltre che necessaria per i motivi sopra elencati, la decisione di ricorrere all’aiuto compiti si profila come una dimostrazione di maturità.

Non vi è infatti alcuna gloria nel fallire con le proprie forze, mentre è sinonimo di umiltà e raziocinio la capacità di saper accogliere l’aiuto altrui, allo scopo di migliorare sé stessi e magari, un giorno, poter offrire lo stesso servizio alla comunità.

Inoltre, un piccolo sostegno esterno, o un punto di vista diverso e nuovo, possono essere in grado di fornire uno stimolo inaspettato e un aiuto motivazionale.

Essere a proprio agio per studiare meglio

Avvalersi dell’aiuto allo studio offre poi una serie di altri vantaggi che rischiano spesso di passare in sordina.

Innanzitutto, spesso e volentieri, ad offrire questo tipo di servizio sono studenti universitari o neolaureati: ciò offre una utile vicinanza generazionale tra l’insegnante e lo studente, contribuendo a mettere quest’ultimo in una disposizione più favorevole di quella che potrebbe ottenere una scuola con insegnanti pur preparatissimi, ma distanti dallo spirito della moderna gioventù. 

Oltre a questo, ovvi sono i vantaggi del potersi interfacciare direttamente con l’insegnante, in un rapporto uno a uno, in cui tutta l’attenzione dello stesso sarà rivolta a un unico studente e non a un’intera classe.